Merging Beats e quello Stiletto che trafigge due persone: il video

Musica

Il brano, introdotto da un testo esclusivo della band, descrive una relazione passionale e malsana tra due persone che sfocia in servilismo e li trasforma in mostri

“Stiletto” è nata una sera di qualche anno fa, in una sala prove a Monza, da un riff di chitarra, duro e frenetico. La nostra intenzione era quella di raccontare una storia attraverso delle immagini. Già il titolo la anticipa, personificazione di una relazione passionale e malsana tra due persone che sfocia in servilismo e che li trasforma in mostri. I due si feriscono, accettando qualsiasi condizione, alimentando il loro rapporto con brutalità e dipendenza, distruggendosi vicendevolmente e non riuscendo più a distinguere chi tra i due è la vittima e chi è il carnefice. L’ambiguità di questa relazione malata è espressa dal sound del brano: un carattere rock, crudo, irruente e sporco, reso da pesanti distorsioni sulla chitarra e sul basso, che poi lascia

spazio ad un'ambientazione più eterea e sognante, ammorbidita da pad e chitarre acustiche. Nel video vogliamo trasmettere il legame viscerale provato con la musica di questo pezzo e, allo stesso tempo, soffermarci sulla sensualità del testo. L’ambiguità è stato un elemento importante per il concept del video che vanta la collaborazione della performer/ballerina Cheope (Alice Cheophe Turati).

“Stiletto” è il terzo singolo estratto da “Easy Play”, il nostro EP d’esordio. Un punto di partenza per noi, ma anche un traguardo importante dopo i due anni di pandemia e dal forzato allontanamento dalla cosa che più amiamo fare al mondo: suonare live.

Il nostro primo lavoro in studio vuole raccontare un viaggio che parte dal sentimento d'inadeguatezza e arriva alla consapevolezza del dolore, passando per l’accettazione di ogni sfaccettatura di sé fino al riconoscimento del proprio potenziale. In “Easy Play” è presente tutto ciò che ci rappresenta e in cui ci identifichiamo a livello musicale. Il rock la fa da padrone, ma sono presenti influenze e gusti musicali che ci

hanno formato e che hanno concorso a creare il nostro stile unico. L’EP è stato prodotto da Gianluca Guidetti, persona fondamentale per la riuscita del nostro progetto, che ha capito le nostre esigenze e migliorato i pezzi, senza mai stravolgere il nostro suono. “Easy Play” siamo noi quattro, i nostri strumenti, le nostre distorsioni e la nostra voglia di suonare e trascinare il pubblico.  Un punto di cui andiamo davvero orgogliosi è la collaborazione con Angela Testa, information designer

milanese, che ha curato l’artwork dell’EP. Dopo esser rimasti colpiti dai suoi precedenti progetti, le abbiamo chiesto di rappresentare visivamente il sound della band, con completa libertà espressiva. Partendo da un insieme di dati estratti dalla registrazione dell’EP, Angela ha analizzato e tradotto i nostri quattro strumenti

in elementi visivi, disposti all’interno di un cerchio, nel quale è raffigurata una griglia temporale. Ogni elemento visivo corrisponde a un elemento sonoro: i pallini ad esempio rappresentano la batteria, mentre l’alone rosso rappresenta la voce. Contemporaneamente sono visibili altre caratteristiche come la frequenza di uno strumento, infatti più l’elemento sonoro è acuto, più è posizionato all’esterno del

cerchio.  Il risultato finale permette di visualizzare le particolarità del singolo, e allo stesso tempo sottolinea la relazione tra i vari strumenti nella totalità della traccia audio. Angela ha rappresentato ognuno di noi come parti di un unico ingranaggio, cogliendo l’essenza della band. “Easy Play” è stato registrato, mixato e masterizzato presso l’Accademia del Suono da Gianluca Guidetti.

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