Rumore 376 | Maggio 2023 – Studio Murena, il futuro della musica italiana

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Tutti i contenuti del numero 376 di Rumore, maggio 2023.
Studio Murena, il futuro della musica italiana

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Gli Studio Murena sono una delle cose migliori accadute alla musica italiana da un bel po’ di anni in qua. Apolidi del suono e della geografia italiana, domiciliati a Milano, ma con in testa un’idea pazzesca di musica. Soul, funk, rap, black, jazz, hardcore. Musicisti tecnicamente ineccepibili, per non dire mostruosi. In tanti aspettavamo il disco che li affermasse per quello che sono e che valgono: una macchina da guerra in grado di suonare e tritare generi, mescolando epoche e ispirazioni. WadiruM (questo il titolo del disco) esce ora per Virgin e noi siamo andati nel quartier generale della band per trascorrere una giornata con loro e farci raccontare tutto. Sotto la supervisione di un tale che non ha bisogno di presentazioni, qui nel ruolo inevitabile di produttore: Tommaso Colliva, la mente dietro i Calibro 35, a proposito di progetti centrali per la musica italiana di oggi. Gli Studio Murena sono una band unica, fuori dal coro e dalle mode. Qualcosa di prezioso che merita di essere messo al centro dell’attenzione dei nostri lettori e di chi segue la musica alternativa al mainstream. Sperando possano essere una piacevole scoperta per chi ancora non li conosceva e una conferma per quanti invece ne avevano già sentito palare. Dall’intervista in formato reportage firmata da Nicholas David Altea parte la cover story di “Rumore” 376, maggio 2023. Da una band italiana ormai pienamente matura, in grado di gettare lo sguardo anche all’estero. 

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Prendendo un aereo virtuale arriviamo poi negli Stati Uniti, sempre accompagnati dalla penna attenta di Nicholas David Altea. Che ci racconta la storia di una super band particolare. Infatti tre delle principali songwriter americane di questi anni – la giovane Julien Baker, la diva Phoebe Bridgers e la più navigata Lucy Dacus – si sono messe insieme per dare vita a un nuovo progetto. L’insieme fa la forza ed ecco quindi le Boygenius: trio imperdibile per chi segue le vicende della musica indipendente americana almeno negli ultimi tre decenni. Ne è venuto fuori un ritratto collettivo, pronto a smentire il luogo comune che vuole questi progetti estemporanei più fumo che arrosto. Una splendida eccezione discografica che conferma la regola.

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Gli Everything But The Girl sono stati e rimangono una band leggendaria per quel suono a metà strada tra indie e pop. Un classico, punto. Che non ha mai deluso o sbagliato. Un suono via via, col passare degli anni, spostatosi poi verso l’elettronica. Nati in Inghilterra nei primi anni 80, per anni hanno portato avanti una storia posata sulle spalle dei due coniugi e fondatori, Tracey Thorn e Ben Watt. Carlo Bordone li ha intervistati in modo approfondito, dopo una lunghissima parentesi di silenzio durata un quarto di secolo. Infatti dopo anni di inattività come band (riempita con progetti solisti), finalmente il duo torna con un nuovo album. Una delle più formidabili storie della musica britannica rischiava di vivere di sola memoria e catalogo: e invece siamo qui a raccontare il presente grazie a un disco nuovo. 

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Il nostro Cesare Lorenzi ha poi intercettato i Van Pelt, storica band emo capitanata da Chris Leo, che dopo 25 anni tornano con un nuovo disco. Continuiamo: Rumore anche nel senso di noise. Un genere molto bazzicato da sempre negli Stati Uniti, ma che ha avuto e ha i suoi adepti anche dalle nostre parti. Un’ampia raccolta digitale edita on line dai tipi della Asbstos Digit assieme a Fango Radio fa luce sul movimento. Una scena lunga oltre 30 anni e che vine ora riassunta in circa 100 brani di band fotografate tra il 1990 e il 2023. Andrea Valentini compie per noi questo viaggio al centro di una musica tellurica quanto sperimentale: raccontando per le pagine di “Retropolis” un movimento – chiamiamolo Italian Pigfuck – che non era ancora stato sintetizzato così a fondo come in questo caso. 

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Fra le interviste di approfondimento della sezione “Futura” ci sono poi quelle a progetti come M(h)aol, la band irlandese più in vista e “conscia” del nuovo panorama locale; oppure gli italiani di area urban Arssalendo e MRGA. Senza dimenticare il blues evoluto dei GA-20, la musica da ballo di Ehua e Turbojazz e la nostalgia indie rock dei promettentissimi Lifeguard

Ricchissima la sezione dedicata ai libri, dove tra i tanti recensiamo i nuovi volumi di Rick Rubin, Gianni Maroccolo, Massimo Zamboni e il grande ex Fabio De Luca che ci racconta il 1983 attraverso gli occhi di Johnson Righeira. A proposito di passato: Diego Ballani rievoca la vicenda dei britannici Chapterhouse per la rubrica “Flashback”: shoegaze proteico e fresco di ristampa. Mentre una storia che viene da lontano, ma con i piedi ancorati nel presente, è quella di Madaski degli Africa Unite, protagonista di una intervista senza rete per le colonne de “I Complessi”.

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Come sempre sono due i dischi del mese. Da una parte svetta l’enigmatico quanto convincente ritorno dei Black Country, New Road: il giovane collettivo inglese si ripresenta per la prima volta orfano di un componente chiave, senza per questo menomare la sua proposta artistica. Nella sezione italiana invece ci concentriamo sui romani Zac, pop rock in viaggio nel tempo ad alto tasso di contagio, recensito per noi da Luca Frazzi.

Analizziamo inoltre le nuove uscite di La Rappresentante Di Lista, Moby, Goldfrapp, The National, Daniel Blumberg, Tyler, The Creator, Kento, The Who, The Mars Volta, Paolo Benvegnù, Avey Tare, Dave Lombardo, Nitro, Dropkick Murphys, Xiu Xiu, Tinariwen, Baustelle, Lana Del Rey, Enrico Gabrielli, Laurent Garnier, Giuliano Dottori, Metallica, Madame, Feist, BNKR44, Claudio Rocchetti, Westerman, Musica Nuda, Schneider TM e moltissimi altri. Nella sezione ristampe spiccano fra gli altri invece Elton John, Linkin Park, The Slits, Johnny Thunders

“Rumore” 36, maggio 2023, è in edicola: al prezzo di 8.00 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare, per tutte le piattaforme. Buona lettura!

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SOMMARIO 

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Redazione Rumore
Redazione Rumorehttps://rumoremag.com
Rumore è da oltre 30 anni il mensile di riferimento per la cultura alternativa italiana. Musica (rock, alternative, metal, indie, elettronica, avanguardia, hip hop), soprattutto, ma anche libri, cinema, fumetti, tecnologia e arte. Per chi non si accontenta del “rumore” di sottofondo della quotidianità offerto dagli altri magazine.

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